[Recensione] Pathways (Star Trek: Voyager) - Jeri Taylor

Pathways è un romanzo legato a Star Trek: Voyager e scritto da Jeri Taylor, co-creatrice della quarta serie live-action del franchise di Star Trek. Pubblicato per la prima volta nel 1998 in copertina rigida, viene ripubblicato l'anno successivo in brossura e narra i retroscena dell'equipaggio della U.S.S. Voyager, vascello federale di classe Intrepid ritrovatosi esiliato nel Quadrante Delta.

Il romanzo è strutturato in modo tale da presentare al proprio interno dei racconti, inframezzati da momenti di raccordamento ambientati all’interno di un campo di detenzione alieno, durante i quali vediamo l’evolversi dei tentativi dei Federali nel cercare di scappare e inviare un qualche segnale alla Voyager.

Ogni racconto ha come protagonista un narratore, un personaggio diverso: Chakotay, che lasciò la Flotta per unirsi ai Maquis e combattere contro gli odiati Cardassiani; Harry Kim, il Guardiamarina fresco di Accademia, con una infanzia nella bambagia e un addestramento aspro e arduo; B’Elanna Torres, l’ibrido umano-klingon sempre in lotta con entrambi i suoi lignaggi; Tom Paris, l’eccellente pilota insofferente dell’autorità e dell’insensibilità paterne, con la giovinezza tra belle speranze, menzogne e ribellioni; e così via, narrando le vicende di tutti i membri dello staff di comando.

La grande assenza di questo romanzo è, neanche a dirlo, il Capitano Kathryn Janeway, ufficiale comandante della Voyager, che però è presente in una maniera che possiamo considerare astratta: ognuno dei personaggi, ognuno dei narratori, ha una storia propria, individuale, che però arriva a intrecciarsi proprio per opera del loro ufficiale comandante, sotto il quale servono ormai da quasi quattro anni, ancora dispersi nel Quadrante Delta.

Ho trovato il romanzo molto interessante, con una scrittura fluida e ben gestita, che ti rapisce e non ti fa staccare gli occhi dalla pagina (digitale, nel mio caso) e ti porta da andare avanti, e avanti, fino a quando non hai divorato completamente il romanzo. Non vedo l'ora di leggere anche Mosaic, sempre della stessa autrice, ma completamente incentrato sulla figura della Janeway: sono sicura sarà una lettura altrettanto interessante.

Personalmente ho letto il romanzo in lingua inglese, ma è possibile trovare il libro anche in traduzione italiana, per gentile offerta di Fanucci Editori, che lo ha suddiviso in due volumi: Destini (voll. 1 e 2). Buona lettura, a presto!


Commenti

  1. La saga di Star Trek mi segue da quando sono piccola. È sempre un piacere leggere nuove avventure. Seguo volentieri tutta l'evoluzione e le future uscite

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  2. Molto interessante, mi piace il dividere le storie dei singoli personaggi, in questo modo l'autore rende più semplice creare un rapporto, tra chi legge e il protagonista della storia, in questo modo è anche possibile aver una più ampia visione non solo del romanzo in se ma anche delle singole vicende di ciascuno di loro, bella recensione.

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    1. Devo dire che mi è piaciuto davvero molto! Non vedo l'ora di iniziare anche "Mosaics", il romanzo dedicato a Janeway.

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  3. Mi piace l'idea che il libro sia strutturato in storie in questo modo è possibile seguire meglio le singole Vicende di ogni personaggio

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