[Articolo] Star Trek: Coda, la nuova trilogia di Star Trek pubblicata dalla Simon&Schuster

A fine 2021, tra settembre e novembre, è stata rilasciata al pubblico, in formato cartaceo, digitale e audiolibro, la trilogia di Star Trek: Coda, tra i cui autori troviamo firme importanti all'interno dell'universo espanso di Star Trek: Dayton Ward, James Swallow e David Mack.
La trilogia in questione conclude, come anche spiegato in numerose recensioni, interviste e articoli, la serie di vicende ambientata nel post-Nemesis e iniziata a partire dal romanzo Death in Winter di Michael Jan Friedman, di cui ho avuto modo di parlare in precedenza.

Siamo di fronte a una narrazione epica, che prende il lettore fin dalle prime pagine di Moments Asunder, romanzo con cui la trilogia prende avvio, e che continua a essere di livello anche nei successivi (The Ashes of Tomorrow e Oblivion's Gate). Amaro il finale, considerando che la speranza di una soluzione meno distruttiva accompagna il lettore fino alla fine del romanzo conclusivo, con cui non si va a chiudere unicamente Star Trek: Coda, ma pure vent’anni di pubblicazioni legate a un filone ben preciso dell’universo espanso di Star Trek.

Personaggi canonici e non canonici a cui ci si è legati nel corso delle letture e delle vicende di cui sono protagonisti vengono massacrati senza continuità di causa, portandosi dietro l’amarezza per la decisione di voler a tutti i costi concludere un filone narrativo che niente aveva da invidiare ai prodotti mostrati sul piccolo schermo (e che, anzi, ci aveva regalato, nel corso degli anni, delle perle non da poco).

Nei mesi scorsi ho avuto modo di recensire a uno a uno i singoli romanzi, il che mi ha permesso di approfondire e dettagliare le mie osservazioni in merito alla trama e a come il tutto è stato gestito dai singoli autori. Ho apprezzato alla follia il modo in cui la suspense è stata mantenuta, il modo in cui hanno deciso di ‘condividere’ le informazioni con il lettore, tenendolo appunto sulle spine assieme ai protagonisti, che cercavano in tutti i modi di salvare ancora una volta capra e cavoli, in una impresa che chiaramente non poteva avere alcun tipo di successo.

In uno dei paragrafi precedenti ho menzionato l’amarezza nel leggere il finale. Parlo di amarezza ben sapendo, in realtà, che la pubblicazione di romanzi non si è affatto conclusa con questa trilogia: altri libri sono usciti o usciranno, legati al franchise di Star Trek e, nello specifico, a quelle iterazioni dello stesso che sono ora in produzione (a partire da Star Trek: Discovery e Star Trek: Picard). Ma parlo di amarezza in quanto, una volta dato per assodato che alcune delle vicende narrate in vent’anni di pubblicazioni fossero ambientate in un universo parallelo, ritengo si potesse tranquillamente continuare a sfruttare il background di personaggi, storie, avventure che si era costruito strada facendo.

Ciononostante, la trilogia di Coda è davvero un qualcosa di ben scritto e organizzato: nonostante sia stata scritta da tre autori diversi, con un retroterra differente l’uno dall’altro, il prodotto finale è qualcosa di assolutamente imperdibile. Per la tipologia di emozioni che suscita nei lettori e per il modo in cui riescono a essere totalmente coerenti con il mondo televisivo e con quello dei romanzi precedenti.

Che voto darò alla trilogia? Complessivamente, Star Trek: Coda raggiunge un 7,5 su 10 (corrispondente a quasi 4 stelle su 5).

Commenti

  1. I tuoi articoli sono sempre molto interessanti e riescono a suscitare curiosità anche in chi non é molto avvezzo a questa trilogia

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  2. wow, ed io non vedo l'ora di leggere i nuovi episodi...

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