[Recensione] The Good That Men Do - Andy Mangels & Michael A. Martin

The Good That Men Do è il primo romanzo ambientato dopo il finale di Star Trek: Enterprise, pubblicato nel marzo 2007 dalla Pocket Books (sussidiaria della Simon&Schuster) e scritto a quattro mani da Andy Mangels e Michael A. Martin.

📚DALLA QUARTA DI COPERTINA

Pax Galactica. I nemici diventano alleati. Vecchi segreti vengono finalmente rivelati. Credenze a lungo sostenute e verità ampiamente accettate vengono sfidate. L'uomo si dedica agli svaghi.
In questa età dell'oro, due vecchi amici si ritrovano insieme. Cercano di capire, chiedendosi come ciò che hanno creduto a lungo, ciò che è stato loro insegnato, non sia mai stato così.
Più di duecento anni prima, la vita di uno dei primi pionieri della Flotta Stellare andò incontro a una tragica fine, e il Capitano Jonathan Archer, il leggendario comandante della prima nave stellare a raggiungere la Curvatura cinque della Terra, perse un caro amico. O così sembrò per molto tempo. Ma con il passare degli anni, e la declassificazione di alcuni documenti cruciali, la verità su quel fatidico giorno - il giorno in cui il comandante Charles "Trip" Tucker III non morì - potrebbe finalmente essere rivelata.
Perché la Flotta Stellare ha ritenuto necessario riscrivere la storia? E perché solo ora la verità può essere detta?

The Good That Men Do - A. Mangels & M. A. Martin

👀RECENSIONE – OPINIONE PERSONALE

Finalmente, dopo diverso tempo, ho avuto la possibilità di riprendere in mano questo romanzo, che già avevo iniziato senza davvero avere modo di concluderlo, di leggerlo integralmente, qualche tempo fa. Le vicende hanno come protagonista principale il Comandante Charles Tucker III, Capo Ingegnere della U.S.S. Enterprise NX-01, il primo vascello terrestre a raggiungere la velocità di curvatura 5, che per l’occasione lavora sotto copertura per la Sezione 31.

Facciamo un passo indietro: il primo capitolo, interamente dedicato ai Romulani, si concentra su uno staff di scienziati e di tecnici impegnati nel progettare e sviluppare ulteriormente il motore a curvatura, per permettere all’Impero Stellare Romulano di ottenere prima dei rivali (la nascente Coalizione Unita dei Pianeti) la velocità di curvatura 7, ancora apparentemente irraggiungibile. L’esperimento si conclude con un disastro e l’immediata evacuazione della maggior parte del team per tramite di un falco da guerra orbitante attorno al pianeta dove l’esperimento era tenuto, situato nelle zone più estreme dei territori romulani.

Da questo punto, le vicende si dipanano, in un primo tempo, su diversi POV: i Romulani, innanzi tutto, che ricorrono a tutte le misure pensabili (anche estreme) per permettere ai propri scienziati di raggiungere l’obiettivo della curvatura 7; gli Aenar, una sottocategoria di Andoriani, conosciuti per le loro elevate capacità telepatiche, una parte dei quali rapita da un raid di Orioniani per essere venduti come schiavi; Archer e l’equipaggio dell’Enterprise, a tre settimane da quello che sarà, probabilmente, l’evento più importante della loro epoca (la firma per la nascita della Coalizione dei Pianeti Uniti) a cui viene ordinato di parteciparvi a ogni costo.
Sarà con l’arrivo di Shran, Andoriano caduto in disgrazia e precedentemente Generale della Guardia Imperiale Andoriana, che le carte in tavola verranno immediatamente rimescolate, portando Archer a indagare sul motivo del rapimento degli Aenar e Trip a inscenare la sua morte, per poter lavorare sotto copertura per la Sezione 31.

Quanto narrato all’interno di questo romanzo si colloca qualche settimana dopo le vicende dell’episodio Terra Prime, che sappiamo essere occorse nel gennaio 2155. L’obiettivo del libro è di riscattare, in qualche modo, la fine fatta fare al personaggio del Comandante Charles Tucker III nell’episodio conclusivo di Star Trek: Enterprise (These Are The Voyages…), accolto con profonda delusione dal fandom di Star Trek, in parte per come fa terminare le vicende di Enterprise, in parte per l’apparente sconsideratezza della morte di uno dei protagonisti della stessa.

Il libro è caratterizzato da due periodi temporali differenti: le vicende legate a Tucker e all’Enterprise sono mostrate in una registrazione, un po’ come accade per l’ultimo episodio della serie (in quel caso, abbiamo William Riker e Deanna Troi in sala ologrammi), con Jake Sisko e Nog, ora decorato Capitano della Flotta Stellare, che confrontano due versioni della stessa storia, cercando di comprendere come mai essa sia stata così radicalmente cambiata.

Ho sicuramente apprezzato la tipologia di narrazione che ci viene presentata dai due autori del romanzo, ma proprio a essere onesti non sentivo la necessità di un qualcosa che riscrivesse il finale di Enterprise. I fan di Star Trek non me ne vogliano: sicuramente, l’episodio intitolato ‘These Are the Voyages…’ non è di certo inseribile tra le migliori conclusioni di una serie Trek, considerando il modo in cui hanno deciso di gestire il tutto, di fretta e furia. A mio avviso, potevano prendersi ‘il tempo’ per realizzare un qualcosa di più organico e ‘migliore’, senza andare a costruire un qualcosa che non poteva fare altro che rendere insoddisfatti i fan (soprattutto considerato come quest’ultimo episodio sia, di per sé, ambientato su di un ponte ologrammi e non sia, al contrario, un qualcosa di ‘vero’).

Ho accennato al fatto che non si sentisse il bisogno di una riscrittura del finale di Enterprise. Questa mia presa di posizione è data dalla tipologia di scelta narrativa che viene adottata, a mio avviso banale: il permettere a Tucker, con l’escamotage della sua morte, di unirsi segretamente alla Sezione 31 per una missione in territorio Romulano. Alla fine, in questo contesto, la Sezione 31 viene usata come una sorta di deus ex machina, mezzo più semplice per riuscire a riportare in vita un personaggio forse ucciso ingiustamente (come in maniera ingiusta viene conclusa la serie).

Scelta narrativa a parte, ho ritrovato molto dei personaggi ‘originali’ all’interno del romanzo, grazie all’abilità degli autori di rimanere fedeli al tracciato originale pur creando una storia in parte ex novo e in parte basata su quanto visto sul piccolo schermo, riuscendo a far immaginare al lettore di essere con i protagonisti e di essere immerso nell’ambientazione.

📌E voi, avete letto il libro?

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Commenti

  1. Ho sempre apprezzato molto Gene Rodberry che ha sempre visto più in là, chi sa leggere oltre sicuramente scoprirà in Star Trek tante verità! Detto questo grazie per la tua review, mi attira assai questo romanzo!

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  2. Come sempre riesci a mettermi tanta curiosità e a saperne sempre di più su Star Trek nonostante io non sia molto ferrata in materia

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  3. Sembra entusiasmante, hai scritto una bella e ricca recensione! Complimenti davvero

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  4. MI ricordo quando te segnalai questo libro, personalmente rientro a pieno titolo tra quei fan che hanno gioito nel veder spiegare in maniera più logica la futile, stupida e decisamente inutile morte di un personaggio come Trip, soprattutto considerando la sua esperienza nella nave e la patetica soluzione della orrente per fermare gli assalitori. Detto questo, ammetto di concordare su un buon 98% del resto della tua opinione :D grazie, ho dovuto aspettare solo un po'di tempo. prima di vederti dare un parere su questo libro :D

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  5. Magari avessero evitato di eliminare Trip e questo libro fosse il racconto di un episodio. E magari avessi il modo di leggere libri in inglese, io proprio non ce la faccio, è troppo dificileper me, grzie per farci sognare!

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