[RECENSIONE] STAR TREK: THE NEXT GENERATION - FIRST CONTACT: PRIMO CONTATTO

In occasione del 5 aprile, giornata in cui si festeggia nel mondo trekker il cosiddetto ‘Giorno del Primo Contatto’ (First Contact Day), ho deciso di fare qualcosa di diverso rispetto al passato. Se l’anno scorso avevo scritto e condiviso una fanfiction (intitolata, in maniera emblematica, proprio ‘Primo Contatto’), quest’anno propongo la recensione al film di Star Trek: Primo Contatto (Star Trek: First Contact), uscito nel 1996.

📚TRAMA – PRIMO CONTATTO

Sono passati ben sei anni da quando il Capitano Jean-Luc Picard (sir Patrick Stewart) è stato catturato e assimilato dai Borg. Dopo più di un lustro, la Collettività è pronta ad avviare un secondo tentativo per conquistare la Federazione. La Flotta Stellare ritiene che l'esperienza di Picard come Locutus lo renda un "elemento instabile in una situazione critica" e gli ordina, perciò, di rimanere indietro. Ma, quando lo scontro nel Settore 001 tra la Flotta Stellare e i Borg non va come previsto, il Capitano Picard e l'equipaggio della nuova U.S.S. Enterprise decidono di disobbedire agli ordini ricevuti e di unirsi alla lotta, seguendo i Borg trecento anni nel passato proprio mentre Zefram Cochrane si prepara a lanciare il primo motore a curvatura dell'umanità, la Phoenix, e a prendere il primo contatto con una razza aliena.

👀OPINIONE PERSONALE

Premettiamo questo: ho un profondissimo bias nei confronti di questo film. Si attesta tra i miei preferiti, anzi: è sicuramente il mio preferito. I motivi potrebbero essere vari: dal semplice ‘perché sì’ al ‘perché lo vidi, per la prima volta, con mia madre’. Sta di fatto che, qualsiasi sia il motivo, lo ritengo il migliore. È tra i miei film preferiti legati al franchise.

Il film inizia con Jean-Luc Picard, ufficiale comandante dell’ammiraglia, afflitto da alcuni incubi relativi ai Borg, che vengono interrotti da una trasmissione in ingresso proveniente dal Comando della Flotta Stellare. Il Vice Ammiraglio Hayes informa Picard della presenza dei Borg nel Quadrante Alpha, diretti verso il Settore 001 e la Terra; nonostante le proteste dell’uomo, Hayes ordina all’Enterprise di pattugliare la Zona Neutrale, area di cuscinetto tra i territori dell’Impero Stellare Romulano e quelli della Federazione Unita dei Pianeti.

Nonostante gli ordini, l’Enterprise si unirà comunque agli scontri, riuscendo a coordinare le forze federali dispiegate per affrontare la minaccia Borg e a distruggere il Cubo inviato con l’obiettivo di sottomettere e assimilare la Terra e la Federazione. Dopo aver salvato Worf e i sopravvissuti della Defiant, ecco che l’imponente vascello di classe Sovereign va all’inseguimento della sfera Borg sfuggita all’attacco delle forze congiunte federali, con la risultante che l’Enterprise si ritroverà catapultata nel 2063, alla vigilia del primo contatto tra Umani e Vulcaniani.

Ho trovato il film molto avvincente: la nuova Enterprise, che va a sostituire quella che abbiamo avuto modo di vedere per sette stagioni e in Star Trek: Generazioni, è davvero spettacolare nel design e nel concept. Per quanto io non apprezzi particolarmente i viaggi nel tempo, ho trovato l’idea particolarmente ‘calzante’ in questo contesto. I Borg continuano a essere, a mio avviso, una trovata di stile da parte degli autori di Star Trek, che hanno ideato uno degli incubi ricorrenti della me adolescente.

Nonostante io abbia visto e rivisto il film diverse volte, soprattutto recentemente, alcuni passaggi hanno ancora il potere di farmi ridere (o di farmi salire l’ansia, a seconda del fotogramma). Riker che punzecchia Worf in merito alla Defiant o alle sue abilità di ufficiale tattico mi fanno sempre pensare che il Klingon, anziché cercare di controllarsi, gli salti alla gola; i Borg, che chiamano a sé Locutus, sono ansiogeni esattamente come lo sono stati la prima volta che li ho visti.

Se ancora vi dovessero mancare i film relativi a The Next Generation, non perdete tempo e mettetevi in pari (soprattutto, mettetevi in pari con Primo Contatto).

🚨ATTENZIONE🚨: non sono una esperta di cinema, il che implica che non abbia modo di esprimere opinioni ‘di peso’ sulla regia, la fotografia e tutto quello che riguarda l’ambito. Posso esprimere il mio gusto personale e quella che è semplicemente una mia opinione in merito alla storia e a come viene resa sullo schermo, ma non può essere e non è una critica ‘ragionata’.

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