[RECENSIONE] Star Trek: Lower Decks - Miniserie a fumetti - #1 (di 3)

Arrivato sugli scaffali il 14 settembre 2022, il primo numero della miniserie a fumetti di Star Trek: Lower Decks, edito dalla IDW, dimostra subito di essere un prodotto al pari della serie animata a cui fa riferimento, soddisfando appieno le aspettative!

Scritto da Ryan North, già autore della serie a fumetti di Adventure Time e vincitore di vari premi inerenti la fumettistica per giovani lettori, e perfettamente disegnato da Chris Fenoglio, già alla matita per la serie Star Wars Adventures, il fumetto riprende fedelmente la grafica e l’estetica della serie televisiva riproducendo perfettamente personaggi e ambienti. 

Il ritmo della narrazione è frenetico al punto giusto e i testi sono perfettamente aderenti ai personaggi così come li conosciamo. Sicuramente risulta più semplice trasporre dallo schermo alla carta dei personaggi “disegnati” e, grazie a questo vantaggio, ci ritroviamo davanti a un fumetto che è esattamente Lower Decks.


A caratterizzare ulteriormente ed esclusivamente questo prodotto Trek, vengono inserite alcune didascalie estemporanee. Dei veri e propri commenti dell’autore del fumetto a determinate situazioni che troviamo nelle pagine. Una sorta di sfondamento della quarta parete o, forse più appropriatamente, un ironico dialogo tra autore e lettore, entrambi idealmente seduti fianco a fianco sul divano durante la lettura.



Come la tradizione di Lower Decks insegna, ogni episodio è infarcito di gustose citazioni tratte dall’ampio universo Trek. Anche il fumetto non è da meno e, per aiutare i Trekker meno attenti, nelle ultime pagine troviamo la comoda rubrica “Badgey explains it all…” dove il “simpatico” Commy (per noi italiani Badgey è diventato Commy in sede di doppiaggio) elenca gli episodi delle varie serie Trek da cui sono state tratte le citazioni, che siano verbali o visive… e in questo caso ce ne sono almeno sette impossibili da non notare!



L’episodio (whhoops… il fumetto!) inizia con un classicissimo teaser alla Star Trek, con la Cerritos che si trova in mezzo a un conflitto a fuoco tra due navi aliene (e qui troviamo subito un riferimento diretto alla Serie Classica) e il Capitano Freeman riesce a risolverlo con diplomazia, ironia e superiorità tecnologica!

Sigla (okay, la sigla non c’è, ma non si può fare a meno di immaginarsela) e titolo, anche questo in perfetto stile Lower Decks (che poi è lo stile TNG!): All in a Sea of Wonders.



La Cerritos ha ricevuto ordine di recarsi al Sistema Qvanti per un consueto secondo contatto e, essendo un viaggio abbastanza lungo, il Capitano accorda qualche turno ricreativo all’equipaggio. Boimler, Mariner e Tendi se la spassano sul ponte ologrammi in una simulazione in pieno stile Dixon Hill, ma Mariner vuole qualcosa di più emozionante e, dopo un veloce excursus tra le plance di alcune navi chiamate Enterprise, cerca di mettersi alla prova con un avversario olografico degno di sconfiggere niente meno che Data (sì, proprio l’androide di nome Data!): ma questa volta non si tratterà del Professor Moriarty, bensì del Conte Dracula.

Come tradizione Trek vuole, quando si è su un ponte ologrammi qualcosa deve per forza andare storto e, grazie ad una improvvisa anomalia energetica proveniente dal pianeta verso cui la nave era diretta, il formidabile cattivo olografico diventa qualcosa di più che un semplice ologramma.

Nel frattempo gli ufficiali di plancia sono alle prese con il secondo contatto, e la squadra di sbarco viene accolta “calorosamente” dagli autoctoni armati di piccozze e forconi!



Questo primo episodio introduce bene la storia e alimenta la curiosità per il prosieguo, lasciando di fatto due situazioni aperte e creando un ipotetico parallelismo tra la situazione sul pianeta, dove i villici attaccano quelli che loro definiscono “i mostri”, e la situazione a bordo della nave, dove si è manifestato “il mostro della letteratura classica” che, se fosse stato la creatura di Frankenstein invece che Dracula, avrebbe davvero chiuso perfettamente il cerchio del riferimento letterario.

 
Unico neo di questo fumetto è che è a tutti gli effetti un prodotto di nicchia. Non solo bisogna essere fan di Star Trek per capirlo, ma bisogna anche conoscere Lower Decks. L’autore non fa alcuno sforzo per introdurre personaggi e ambientazione. Viene dato tutto per precedentemente acquisito.
Nonostante questo aspetto, che in realtà non pregiudica affatto la godibilità della lettura a un Trekker, trovo questa trasposizione fumettistica di Star Trek: Lower Decks un prodotto eccezionale. Sono oltremodo curioso di continuare la lettura di questa miniserie e non vedo l’ora che arrivi il prossimo numero… e non solo perché termina con un cliffhanger!


Il primo numero della miniserie (composta da 3 albi, in uscita a cadenza mensile) è disponibile all’acquisto in formato digitale su Amazon CLICCANDO QUI.


Commenti

  1. Ma in italiano c'è?

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    1. No, purtroppo i fumetti in questione non sono disponibili in lingua italiana :)

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