[RECENSIONE] Harm's Way (Star Trek: The Original Series) - David Mack

Harm's Way è l'ultimo romanzo scritto da David Mack per il franchise di Star Trek, pubblicato dalla Pocket Books nel dicembre 2022 e distribuito in cartaceo, e-book e audiolibro. Ambientato durante la Serie Classica, si inserisce anche nel contesto della serie di Star Trek: Vanguard, scritta e pubblicata tra il 2005 e il 2012.

📚DALLA QUARTA DI COPERTINA📚

Il Capitano James T. Kirk e l'equipaggio della nave stellare Enterprise vanno alla ricerca di uno scienziato della Federazione scomparso, solo per rimanere intrappolati tra una nave da guerra Klingon e la misteriosa Operazione della Flotta Stellare: Vanguard.

👀OPINIONE PERSONALE👀

Sono una grandissima fan di David Mack, autore che ho conosciuto leggendo i suoi romanzi relativi al franchise di Star Trek (nonostante non abbia ancora avuto modo di leggerli tutti). Qualche mese fa, seguendolo sui social, ho scoperto che sarebbe uscito un nuovo romanzo proprio legato a Star Trek, intitolato Harm's Way, con protagonista l'equipaggio dell'Enterprise classica e la grande nemesi della Flotta Stellare dell'epoca: i Klingon.
Il romanzo è una sorta di crossover tra la Serie Classica e la serie di romanzi conosciuta come Star Trek: Vanguard, alcuni dei quali scritti dallo stesso David Mack (al quale, per altro, il curatore della raccolta aveva chiesto di occuparsi personalmente del world building e delle storie in sé).

In occasione dell'uscita del romanzo, l'autore si è detto disponibile a farsi intervistare da diverse piattaforme, accettando di essere ospite del blog in un'affascinante e approfondita intervista scritta, che potete trovare QUA (nella sua versione tradotta in italiano) e QUA (nella sua versione originale in inglese).
A questo punto, non potevo non leggere il romanzo, incuriosita anche dallo scambio di email avuto direttamente con l'autore (sempre molto gentile e cordiale, disponibile a rispondere a tutte le domande poste), motivo per il quale non ho esitato a preordinarlo su kobo e aspettarlo con ansia.

Nonostante ci abbia messo un po' a concluderlo, ho trovato parecchio soddisfacente la lettura del romanzo. Ambientato, come detto, durante la Serie Classica, nello specifico tra le vicende narrate in Star Trek: Vanguard (che recupererò al più presto), risulta essere un libro piuttosto moderno nel suo sapore di 'antichità'.
Giusto recentemente, a fine 2022, ho avuto modo di leggere e recensire il primo volume di Star Trek: Invasion! (trovate QUA la recensione) con protagonisti proprio Kirk & co., trovando un sapore d'altri tempi nella narrazione, richiamante lo stile caratteristico della serie di riferimento.
Harm's Way è completamente diverso, nella sua impostazione e nella presentazione delle scene, impiegando una struttura narrativa molto più 'attuale' che, però, non tradisce le origini e i personaggi che presenta.

David Mack, quindi, non delude mai e, con quell'abilità che tanto mi ha rapita nelle mie precedenti letture dei suoi romanzi, è riuscito a creare un prodotto che persino io (che ho masticato sempre poco la Serie Classica rispetto a prodotti più 'recenti') sono riuscita ad apprezzare nella sua interezza. In parte anche a immaginarmi, nonostante sia un processo più 'complesso' rispetto al corrispettivo messo in atto per romanzi legati a un The Next Generation, Deep Space Nine o Voyager, le scene e i personaggi, con le rispettive divise, le armi (complicatissimo, almeno per me, riuscire a dipingermi i Klingon, il cui aspetto è nettamente diverso da quello a cui lo spettatore è stato abituato successivamente).
Il risultato è un racconto dai respiri ampi e ben gestiti e cadenzati, con una missione pericolosa su un pianeta pre-curvatura e apparentemente protetto dalla Prima Direttiva... fino a quando, anche con i dati raccolti dalla squadra di sbarco Klingon con cui i nostri si ritroveranno a collaborare, non si scopre come tale ferrea legge non si possa applicare al contesto specifico.

Forse l'unico punto che ho apprezzato meno è stato il continuo riferimento agli avvenimenti accaduti in relazione alla Doomsday Machine e alla morte (ben poco eroica) del Commodoro Decker: l'autore non sembra dare una conclusione apparente al tarlo che perseguita Kirk per tutta la durata della missione, con il Capitano dell'Enterprise che si macera per quanto accaduto al collega e superiore poco tempo prima. Ma questo non inficia affatto la lettura, che consiglio caldamente agli appassionati (soprattutto della Serie Classica e di Star Trek: Vanguard).

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