[RECENSIONI] Indistinguishable from Magic - David A. McIntee

Indistinguishable from Magic è un romanzo di Star Trek scritto da David McIntee e pubblicato dalla Pocket Books, sussidiaria della Simon&Schuster, nel 2011. Ha come protagonisti Montgomery Scott, capitano della U.S.S. Challenger, il Tenente Comandante Geordi La Forge e altre vecchie conoscenze.

📚DALLA QUARTA DI COPERTINA📚

I più talentuosi ingegneri della Flotta Stellare di ben due generazioni si uniscono per risolvere un mistero tecnologico vecchio di duecento anni che si rivela essere solo l'inizio di una ricerca più ampia.

Con il supporto di Guinan e Nog e dell'equipaggio della U.S.S. Challenger, Geordi La Forge e Montgomery Scott si trovano presto coinvolti in un'avventura più grande, più letale e molto più personale. Aiutati da vecchi amici e ostacolati da vecchi nemici, la loro indagine arriverà a minacciare tutto ciò che hanno di più caro.

Cercando il nuovo e andando dove nessuno è mai andato prima, Geordi, Scotty e Guinan scoprono che il loro passato fa parte del presente e devono stabilire se una tecnologia sufficientemente avanzata sia davvero indistinguibile dalla magia.

👀OPINIONE PERSONALE👀

Avevo questo romanzo in wishlist da parecchio tempo e, non appena ne ho avuta l'occasione, sono corsa ad acquistarlo e a leggerlo. Le premesse sono molto interessanti, soprattutto se tra i protagonisti sono proposti personaggi quali Montgomery Scott, Geordi La Forge, Leah Brahms, Reginald Barclay e Guinan.

Vengono recuperati anche altri personaggi provenienti dalla lore di Star Trek: The Next Generation, come Rasmussen - il viaggiatore del tempo originario del 22esimo secolo - e Bok, un ferengi caduto in disgrazia che ancora non ha superato la morte del figlio, avvenuta accidentalmente per mano di Jean-Luc Picard quando questi ancora comandava la U.S.S. Stargazer.

Il titolo prende spunto dalle tre leggi di Clarke, nello specifico la terza, divenuta ampiamente famosa e dalla quale sono derivati diverse varianti e corollari, tra cui si annovera anche l'ultima legge di Shermen.

Personalmente ho trovato la lettura molto lenta e, in alcuni passi, anche parecchio faticosa, quasi che l'autore fosse un po' arrugginito o poco a suo agio nell'affrontare una narrazione a tema Trek. Per quanto i personaggi siano ben caratterizzati, in particolar modo Scotty, ho trovato abusato il personaggio di Bok, così come la sua sete di vendetta (anche se, in questo caso, declinata diversamente rispetto a quanto visto in The Next Generation), mentre tutto sommato il personaggio di Rasmussen, inserito nel contesto del ritrovamento della Intrepid NX-07 nel 24° secolo, ha già più il suo senso (oltre al fatto che si approfondisce il passato del personaggio).

Alla pari di Bok, anche il personaggio di Leah Brahms trovo venga riciclato quasi a forza, forse per dare un lieto fine all'interesse romantico che La Forge aveva maturato nei confronti della donna durante la visita di quest'ultima, nel 2366, a bordo dell'Enterprise-D.

Nel complesso, pur trovando la storia di base comunque interessante, trovo che questo romanzo faccia fatica a raggiungere un voto di 6 su 10, ma lo consiglio comunque alla lettura: magari a qualcuno piacerà più di quanto non sia piaciuto a me e sarà, a quel punto, interessante parlarne assieme.

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