[RECENSIONE] SEVEN OF NINE (STAR TREK: VOYAGER) - CHRISTIE GOLDEN

Seven of Nine è un romanzo scritto da Christie Golden e pubblicato dalla Pocket Books, sussidiaria della Simon & Schuster, nel settembre 1998. Ha come protagonista l'equipaggio della U.S.S. Voyager (NCC-74656) ed è ambientato nel 2374.

📚DALLA QUARTA DI COPERTINA📚

Un tempo era Annika Hansen, una bambina innocente assimilata dai temibili e conquistatori Borg. Ora è Sette di Nove, un mix unico di biologia umana e tecnologia Borg. Tagliata fuori dalla Collettività Borg che è stato la sua unica realtà per gran parte della sua esistenza e costretta a unirsi all'equipaggio della nave stellare Voyager, deve fare i conti con il suo nuovo e sorprendente ambiente e con la propria identità perduta.

👀OPINIONE PERSONALE👀

Ritorno su questi schermi con la recensione al primo romanzo dedicato a Sette di Nove, uno dei personaggi forse più iconici all'interno dell'universo narrativo di Star Trek e, più nello specifico, di Star Trek: Voyager.

Ammetto sin da subito di avere sentimenti e opinioni contrastanti, in merito a questo libro. Di base, non posso dire che non mi sia piaciuto, perché l'ho trovato ben scritto, con i protagonisti (canonici) coerenti con la controparte televisiva e la narrazione ben inserita nella lore relativa non solo a Star Trek, ma proprio alla serie di riferimento, quindi Star Trek: Voyager.

Dall'altro lato, mi ha un po' lasciata perplessa la centralità di Sette di Nove: il romanzo, già dal titolo, fa intendere che sia incentrato sul personaggio dell'ex-Borg, quindi proprio Sette di Nove, ma per la verità l'impressione che ho avuto io è che il suo ruolo sia nettamente in secondo piano rispetto a quello degli altri. Almeno fino a quando non si è verso la fine della narrazione, quando tutti i nodi vengono al pettine e vi è una conclusione definitiva alle vicende in cui si trova l'equipaggio della Voyager.

Provo a spiegarmi meglio: la Voyager si imbatte in una vastissima area di spazio appartenente all'Impero Lhiaariano, e deve trovare il modo di superare i singoli posti di blocco in tempi più o meno umani, se non vuole fare il giro largo e perdere diversi mesi, se non anni, di viaggio. La delegazione della Flotta Stellare riesce a superare velocemente il primo posto di blocco grazie all'aiuto di un gruppo di rifugiati, gli Skedaan, che solo in un secondo momento scopriremo avere una spiccata abilità nel manipolare la psiche di tutti gli organici che incontrano.

A bordo della Voyager tutto sembra filare liscio, fatto salvo per alcune dinamiche che al lettore risultano sempre più strane: i continui battibecchi tra Paris e Torres, con il primo che preferisce la compagnia dei nuovi passeggieri della classe Intrepid a quella della compagna; la salute sempre più precaria di Sette di Nove, che inizia ad avere allucinazioni e a vedere un numero sempre maggiore di corvi; al comportamento peculiare dei passeggeri presi a bordo.

In parallelo alle vicende che si svolgono a bordo del vascello federale, la narrazione porta avanti un altro filone, ambientato sul pianeta cardine dell'Impero Lhiaariano, con i membri del governo imperiale che stanno cercando in tutti i modi di salvare il salvabile dalle dubbie decisioni prese dall'imperatore attualmente al potere.

Solo verso la fine, riusciamo a capire che gli Skedaan vogliono in realtà vendicarsi dell'attuale imperatore Lhiaariano, il quale ha lasciato che il loro pianeta e la loro popolazione venissero sterminati dai Borg, senza inviare il supporto militare promesso, e li ha resi dei paria agli occhi della moltitudine di specie soggetta all'Impero. Sette di Nove è la chiave per risolvere questo mistero, ma l'impressione che ho avuto io è che sia stato quasi un after-thought, come se subito l'autrice avesse altri piani.

Ecco perché, come detto, ho come l'idea che non sapesse bene cosa fare in merito a un libro incentrato su questo personaggio, che sappiamo essere stato introdotto nella run di Star Trek: Voyager all'inizio della quarta stagione.

Detto questo, l'ho trovato una lettura tutto sommato piacevole, che consiglierei: è, a mio avviso, scritto con più coerenza rispetto ad altri libri relativi a Voyager che ho avuto modo di leggere in passato. Mi è piaciuto un po' di più degli altri. 

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