[RECENSIONE] MARTYR (STAR TREK: NEW FRONTIER #5) - PETER DAVID

Martyr è il quinto libro della serie di Star Trek: New Frontier, scritto da Peter David, pubblicato dalla Pocket Books, sussidiaria della Simon & Schuster, nel marzo 1998. È il primo romanzo a essere considerato come tale, visto che i primi quattro volumi sono più delle short stories che dei romanzi a tutto tondo.

📚DALLA QUARTA DI COPERTINA📚

Con la caduta dell'antico Impero Thalloniano, la guerra civile minaccia il pianeta Zondar. L'arrivo della U.S.S. Excalibur viene accolto con sollievo e festeggiamenti dalla popolazione ansiosa, e il capitano Mackenzie Calhoun, reduce dalla sua catastrofica fuga dal pianeta Thallon, viene acclamato come il loro salvatore profetizzato. Ma il messia di un credente è il blasfemo di un altro - e un candidato ideale al martirio. Quando il Capitano Calhoun viene catturato, il Tenente Comandante Burgoyne 172 deve trovarlo prima che una flotta aliena lanci una guerra santa contro la Federazione!

👀OPINIONE PERSONALE👀

Siamo finalmente entrati nell'azione vera e propria della serie e dei suoi personaggi. Le problematiche sorte all'interno dei quattro libri introduttivi (di cui ho scelto di parlare in una recensione unica, dedicata all'omnibus pubblicato dalla Pocket Books nel febbraio 1998) hanno, in questo romanzo, una parziale definizione e conclusione. Salvo chiudere alcune porte per aprirne altre - ma dove sarebbe il gusto nell'andare avanti con la scrittura e, conseguentemente, con la lettura, diversamente?

Leggendo il romanzo, mi faceva particolarmente ridere il pensiero che Calhoun potesse essere considerato il messia a lungo atteso e profetizzato di un qualsiasi popolo, soprattutto per il tipo di storia che Peter David ha costruito attorno a questo personaggio. Eppure, gli Zondariani sembrano essere convintissimi di questa correlazione tra le proprie scritture e la figura del Capitano Calhoun, che si ritrova nella situazione in cui debba fare buon viso a cattivo gioco.

Abbiamo, quindi, due linee narrative che procedono in parallelo, fino a quando non si fondono, per fini di trama, per concludere le vicende che si dipanano all'interno del romanzo. La prima linea narrativa riguarda, appunto, Calhoun e il suo 'essere' il messia per gli Zondariani e si sviluppa prevalentemente sul pianeta di Zondar; la seconda linea, invece, riguarda un membro dell'equipaggio dell'Excalibur, la vulcaniana Selar, ricoprente l'incarico di ufficiale medico capo, che si ritrova a gestire prematuramente gli effetti del pon farr e, di conseguenza, ha necessità di trovare un partner adatto per soddisfare l'impellente bisogno che si accompagna alle dinamiche dell'accoppiamento vulcaniano.

Ho apprezzato il mettere in evidenza un membro dell'equipaggio di Calhoun, il Tenente Comandante Burgoyne 172, a capo del reparto Ingegneria, che riesce grazie alle sue qualità uniche non solo a risolvere un problema sorto su Zondar (l'apparente morte di Calhoun, in realtà rapito da un nativo del pianeta), ma anche a soddisfare le necessità di Selar (di fatto evitandole la morte derivata dal non soddisfare quanto richiesto dal pon farr).

Nonostante questo sia il quinto volume legato alla serie di New Frontier, devo ammettere che non ho ancora ben inquadrato i vari personaggi, ma in particolar modo il Capo Ingegnere dell'Excalibur, pur avendo questi un background narrativo molto interessante, derivato dal suo essere appartenente a una razza ermafrodita (quindi con una struttura fisica tale per cui sono presenti elementi della sessualità maschile e della sessualità femminile).

Gli Hermat, questa la specie di cui fa parte Burgoyne, tendono ad avere un arco vitale piuttosto breve (di solito non superano i 40 anni terrestri di vita) e hanno una società di fatto particolarmente chiusa, al punto che l'ingegnere dell'Excalibur è forse uno dei pochi individui a far parte della Flotta Stellare. Lo trovo un personaggio molto curioso e interessante, spero che, nel corso dei romanzi successivi, si possa scoprire di più sulla sua cultura e sulla sua persona.

Un altro personaggio che sto trovando interessante, ma sul quale bisognerà vedere come si svilupperà la narrazione, è quello del Tenente Soleta, l'ufficiale scientifico posto a coordinare il relativo reparto a bordo della classe Ambassador. Soleta, infatti, nasconde un importante segreto: non è di puro sangue vulcaniano, in quanto la madre venne violentata da un Romulano al quale aveva prestato soccorso durante una missione al di fuori di Vulcano.

La mia curiosità in merito a questo personaggio è la seguente: come verrà gestito, nell'economia della trama? Ritengo che sia qualcosa di interessante da affrontare, soprattutto considerando che già in passato ci si era trovati di fronte a una situazione simile: uno dei marinai che serviva a bordo dell'Enterprise-D, infatti, era per un quarto Romulano. Con tutte le implicazioni del caso, considerando come fossero visti, all'epoca, gli appartenenti a questo popolo.

Ritornando al romanzo, posso dire che nel complesso mi sia piaciuto. Per quanto io stia trovando interessanti alcuni personaggi, rispetto ad altri, non ho ancora qualcuno che io possa dire mi piaccia particolarmente. Ma questo è giustificato dal fatto che ancora io debba conoscerli 'bene'. Quando accadrà, è probabile che io abbia anche qualcuno che preferisca di più rispetto ad altri.

In attesa della recensione al prossimo romanzo di Star Trek: New Frontier, vi auguro una buona lettura.

Commenti