[RECENSIONE] CLOAK AND DAGGER (STAR TREK: DARK MATTERS #1) - CHRISTIE GOLDEN
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📚DALLA QUARTA DI COPERTINA📚
È scientificamente provato che la struttura dell'universo dipende dalla quantità di “materia oscura” contenuta nel cosmo. Quando sinistre forze minacciano di alterare la natura stessa della realtà, il Capitano Janeway e l'equipaggio della U.S.S. Voyager (NCC-74656) devono rischiare tutto per ripristinare l'equilibrio universale...
Anni prima, proprio agli inizi del suo lungo viaggio, l'equipaggio della Voyager entrò in contatto con un brillante scienziato romulano il cui presente era il passato della Voyager stessa. Ora Telek R'Mor comunica nuovamente con Janeway per avvertirla di un terribile complotto volto a catturare il vascello federale e a rivolgere la sua tecnologia “futura” contro la Federazione del suo tempo. Ma non è solo la linea temporale a essere in pericolo. La stessa Voyager potrebbe trasportare una minaccia mortale per tutto il creato!

È molto difficile che io legga romanzi legati alla serie di Star Trek: Voyager, probabilmente perché i pochi che ho letto fino a qui (tra i quali, per esempio, quelli scritti da Kristen Beyer, ma anche la duologia di Homecoming) non mi hanno fatto particolarmente impazzire. Risulta, quindi, un caso più unico che raro che io mi sia accinta a leggere questa trilogia, scritta proprio dalla stessa autrice di Homecoming, Christie Golden.
Questo primo volume non mi ha lasciata delusa, catturandomi fin da subito, soprattutto quando è entrato in scena un personaggio particolare, visto durante una delle prime puntate di Star Trek: Voyager: lo scienziato Romulano Telek R'Mor.
Se, in quel caso, l'incontro fu accidentale (e si scoprì che, in realtà, il Romulano in questione viveva nel 2351 - e sarebbe successivamente morto nel 2368, quindi prima che la U.S.S. Voyager venisse pensata, costruita e mandata in missione), in questo caso è proprio lo stesso R'Mor a cercare un modo per contattare la Voyager per avvertirne l'equipaggio della minaccia posta dal governo Romulano ai loro danni.
Ho finalmente trovato una coerenza, sia a livello narrativo che a livello di personaggi, all'interno di Cloak and Dagger, che in precedenti letture legate a Star Trek: Voyager ho fatto fatica a riscontrare. Interessante anche il voler ripescare un personaggio come R'Mor, che oltre a essere un Romulano (verso il cui popolo si sono sempre nutriti dei pregiudizi, lo vediamo anche durante Star Trek: Deep Space Nine o Star Trek: The Next Generation), è anche un Romulano appartenente a un periodo precedente a quello in cui la Voyager e il suo equipaggio vivono. Questo comporta, quindi, un concreto rischio di contaminazione della linea temporale, forse molto più presente di quanto non fosse nell'episodio in cui fece la sua prima (e unica) comparsa, intitolato Eye of the Needle.
Non vi sto a raccontare cosa accade nel romanzo e come mai il nostro scienziato Romulano si sia ritrovato, suo malgrado, a bordo della Voyager, non semplicemente lontano anni luce dallo spazio Romulano, ma addirittura vent'anni nel futuro, perché vi farei perdere tutto il pathos che deriva dal leggere (e, quindi, scoprire per la prima volta) cosa accade.
Ma posso dirvi che mi è proprio piaciuta tutta l'impostazione della narrazione, delle vicende, del romanzo stesso; i personaggi sono esattamente loro, come è giusto che sia, e il tutto cattura facilmente l'attenzione del lettore, spingendolo ad andare avanti e a volerne sapere di più.
In attesa della recensione al prossimo romanzo, intitolato Ghost Dance, vi auguro una buona lettura!


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