[RECENSIONE] FIRE ON HIGH (STAR TREK: NEW FRONTIER #6) - PETER DAVID
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📚DALLA QUARTA DI COPERTINA📚
La madre del tenente Robin Lefler è morta dieci anni prima, nell'esplosione di una navetta spaziale. Quindi la donna tenuta prigioniera in un pianeta all'interno del Settore 221-G, nei territori di quello che un tempo era l'Impero Thalloniano, è davvero lei? Se sì, qual è il suo legame con la misteriosa donna che impugna un'arma in grado di distruggere interi mondi?
Con la vita di miliardi di persone in gioco, Robin Lefler, il Capitano Calhoun e l'equipaggio della U.S.S. Excalibur devono trovare le risposte prima che il tempo a loro disposizione finisca, così come quello dei resti dell'Impero Thalloniano, un tempo grande e potente.

Devo ammettere che questo romanzo presenta delle componenti piuttosto interessanti, nonostante il cliché del personaggio immortale che ha cercato, più volte, di togliersi la vita perché stanco di vedere morire attorno a sé le persone che più ama.
In questo libro viene affrontato il passato di Robin Lefler, ufficiale precedentemente in servizio a bordo della U.S.S. Enterprise-D e ora ufficiale operativo a bordo dell'Excalibur comandata dal Capitano Calhoun. La donna, infatti, aveva perso la madre in un incidente che era molto giovane, ritrovandosi di fatto completamente orfana poco tempo dopo in quanto il padre si era lasciato andare proprio a seguito dell'incidente in questione, morendo a sua volta.
Il colpo di scena che abbiamo avuto a fine del romanzo precedente, e che all'interno di questo viene ripreso, diventando il tema centrale della narrazione, è la comparsa di una donna (tenuta prigioniera da una popolazione il cui pianeta si trova all'interno del settore 221-G) che il Tenente Lefler riconosce come la madre che era convinta fosse morta anni prima.
Ho trovato molto ben gestita la reazione che ha Robin a questa notizia, ai traumi che si porta dietro e alla realizzazione di quanto la madre, nel corso degli anni, le abbia tenuto nascosto (non da ultimo proprio il fatto che lei sia un essere di fatto immortale, con tutto quello che ne consegue). Sia le bugie sulla propria identità, sia il fatto che la morte fosse una messa in scena orchestrato per non vedere morire il marito e la figlia (comunque due persone che ama, che le stanno a cuore) mettono profondamente in crisi Lefler, la quale ha come sacrosanta reazione quella di provare sentimenti contrastanti nei confronti della donna che le ha dato la luce.
Ovviamente l'autore non si concentra unicamente su questo aspetto (che è comunque uno degli elementi portati della narrazione), in quanto le vicende del romanzo ci portano non solo ad avere a bordo dell'Excalibur la rediviva genitrice di Lefler, ma anche a una situazione piuttosto particolare e interessante, legata ai Prometeani (Prometheans, in lingua originale), una specie aliena antichissima, che Morgan (questo il nome della madre di Lefler) si era messa a cercare prima di finire imprigionata dai Momidiani (dal pianeta dei quali, appunto, l'Excalibur la prende a bordo).
Ci sarebbe tantissimo da dire, su questo romanzo, ma lo lascio alla lettura degli interessati, perché davvero, secondo me merita moltissimo ed è presentato in maniera elegante, riuscendo a incastrare personaggi vecchi e nuovi con molta cura e offrendo un prodotto che potrebbe tranquillamente essere proposto anche sul piccolo schermo (in questo caso, magari, con un doppio episodio, assieme a Martyr, le cui vicende precedono direttamente quelle di questo libro).
In attesa delle prossime recensioni, vi auguro una buona lettura!


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