[RECENSIONE] - OMNIBUS (STAR TREK: NEW FRONTIER #1-#4) - PETER DAVID

In origine, mi ero ripromessa avrei scritto una recensione per ogni singolo volume presente all'interno della serie conosciuta come New Frontier, ma mi sono resa poi conto di quanto risultasse essere un'impresa quanto meno interessante. Interessante in particolar modo per quanto riguarda i primi quattro volumi (due dei quali hanno un loro spazio dedicato all'interno del blog): House of Cards, Into the Void, The Two-Front War e Endgame.
Perché, mi chiederete voi? Potrei ironizzare sul fatto che io sia una persona pigra, ma in realtà non è affatto così. Nel caso specifico di questo omnibus (che raccoglie, al proprio interno, i primi quattro 'romanzi' dedicati a New Frontier) rende un'idea migliore recensire il tutto una volta sola, con le quattro parti che lo compongono trattate all'interno dello stesso articolo. Questo perché, a differenza poi delle pubblicazioni successive (a partire da Martyr, ufficialmente il quinto volume della serie, ma il primo a essere pubblicato come romanzo a tutto tondo), i primi quattro titoli di New Frontier vengono pubblicati come novallae o short-stories, come se fossero quattro parti di un unico volume, solo pubblicate separatamente.
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La prima parte del racconto vede unirsi all'equipaggio di Calhoun non solo gli ultimi ufficiali, ma anche l'ormai decaduto Si Cwan, desideroso di tornare a tutti i costi nel Settore 221-G e offrendosi di fare da mediatore durante la missione dell'Excalibur.
Nella seconda parte del racconto, l'Excalibur risponde a una richiesta di soccorso da parte di una nave cargo (trasformatasi momentaneamente in un trasporto rifugiati) danneggiata durante uno scontro a fuoco tra due fazioni sconosciute. Allo stesso tempo, il Tenente Zak Kebron (il Capo della Sicurezza) e Si Cwan vengono autorizzati da Calhoun a prendere uno shuttle per rispondere a un'altra richiesta di soccorso, questa volta proveniente da una nave thalloniana tra i cui passeggeri sembra esservi la sorella dello stesso Si Cwan.

Si Cwan e Zak Kebron vengono, invece, attaccati proprio dal vascello verso il quale si sono diretti, venendo costretti a teletrasportarsi a bordo per evitare di morire. Inizia così una 'guerra su due fronti': da una parte, Calhoun e l'Excalibur si ritrovano costretti ad affrontare una situazione particolarmente difficile con i Nelkariani (disponibili ad accogliere i rifugiati trasportati dal vascello federale solo in cambio di un pagamento cospicuo, pena la morte di quegli stessi civili appena accolti sul loro pianeta, ora diventati ostaggi); dall'altra, Si Cwan e Zak Kebron si ritrovano a lottare per la propria sopravvivenza.

Nel mentre, il Brilkar e il Thalloniano, dopo quanto accaduto con il vascello che avrebbero dovuto soccorrere, si ritrovano prigionieri dei Thalloniani. Quando l'Excalibur finalmente arriverà, il Capitano Calhoun si ritroverà ad affrontare non solo il fratello (con cui ha un rapporto piuttosto burrascoso), ma anche una sua vecchia conoscenza, un Danteri figlio di un soldato che lo stesso Calhoun aveva ucciso quasi vent'anni prima, durante la rivolta del proprio popolo al dominio Danteri.
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Ammetto candidamente che, in un primo momento, sono rimasta spiazzata dall'impostazione di questi romanzi, anche perché mi aspettavo prodotti che iniziassero e finissero all'interno dell'oggetto che avevo in mano, non che la storia si dipanasse su quattro volumi (considerati ciascuno una novella, più che un romanzo vero e proprio).
In queste quattro pubblicazioni, Peter David si prende i suoi tempi, narrando il tutto con la giusta calma e presentandoci quindi il tutto come se fosse un doppio episodio pilota, mostrandoci i protagonisti con colpi ben delineati e rimanendo coerente con quei personaggi che abbiamo già avuto modo di vedere sul piccolo schermo (come Jean-Luc Picard, Edward Jellico ed Elizabeth Shelby).
Interessante, anche se probabilmente un po' fuori dagli schemi, Mackenzie Calhoun, l'ufficiale comandante della U.S.S. Excalilbur, poco abituato a rientrare nei rigidi schemi forzatamente impostati dalla Flotta Stellare e sempre pronto a dare filo da torcere al suo ufficiale esecutivo, il Comandante Shelby, più prona a obbedire ai regolamenti.
Interessante, a mio avviso, anche il personaggio del Capo Ingegnere, Burgoyne 172, un Hermat - specie aliena caratterizzata dall'essere ermafrodita e con un articolato linguaggio che include il loro avere sia due sessi, sia due generi (hanno un arco vitale molto più breve rispetto a quello di altri popoli visti in Star Trek, una quarantina di anni umani al massimo).
Se volete leggere qualcosa che sia Star Trek, ma che vada oltre i personaggi delle serie televisive, sicuramente New Frontier fa per voi.
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